Proposta educativa della realtà ecclesiale del coro.

La realtà ecclesiale del Coro della parrocchia Natività del Signore è una comunità di fedeli di diverse età con lo scopo principale di animare le liturgie della parrocchia e, al contempo, di offrire un cammino di crescita personale e comunitaria nella fede in Cristo; strumenti di tale servizio e di tale crescita sono prioritariamente la preghiera e l’annuncio della Parola di Dio attraverso il linguaggio universale della musica e del canto, mezzo di catechesi ed espressione alta di lode e devozione al Signore.

 

La musica sacra come parte integrante della solenne liturgia ne partecipa il fine generale che è la gloria di Dio e la santificazione ed edificazione dei fedeli”. Il Concilio Vaticano II, affrontando il tema della musica sacra nella dimensione celebrativo-pastorale, sottolinea che “..la Chiesa si preoccupa vivamente che i fedeli non assistano come estranei e muti spettatori al mistero della fede, ma che comprendendolo bene per mezzo dei riti e delle preghiere, partecipino all’azione sacra consapevolmente, pienamente e attivamente”.

È Dio stesso a suscitare il canto nel cuore dell’uomo e a innalzarlo con la lode fino a Lui, a suggerire le parole e a sostenere il canto fino all’unione dei fedeli in Cristo. La Liturgia è il rinnovarsi dell’evento salvifico nella storia degli uomini, la porta aperta che pone in comunicazione diretta con la redenzione di Cristo e compito della musica liturgica è cantare questa redenzione secondo canoni precisi dettati dalla Chiesa che la disciplina e ne sceglie l’uso nella celebrazione dei Misteri. La musica sacra nella liturgia è il linguaggio che sottolinea, interpreta e traduce in modo artistico e nello stesso tempo rituale l’evento teologico vissuto: è al servizio delle parole che vengono proclamate, ne esalta i significati e li fa penetrare più profondamente nel cuore dell’uomo. Il Coro svolge, in questo, un ruolo fondamentale, in quanto elemento di mediazione tra il Mistero celebrato e l’assemblea: deve innalzare l’assemblea verso il Mistero e tradurre il Mistero per l’assemblea, facendo scoprire o riscoprire la gioia della preghiera e il momento della celebrazione eucaristica come il più importante nella vita personale e comunitaria del cristiano. Tutti i partecipanti al Coro sono quindi posti in grado di dare e, al contempo, di ricevere il messaggio cristiano all’interno della più grande comunità che è la Chiesa come Corpo di Cristo; da un lato collaborando attivamente alla sua missione con il servizio di animazione liturgica che coinvolge l’assemblea tutta e dall’altro approfondendo la propria educazione attraverso i momenti comunitari di preghiera e di conoscenza delle Sacre.

 

Il carisma della realtà ecclesiale del Coro consiste nel far scoprire o riscoprire la gioia della preghiera attraverso la musica e il canto e aiutare a vivere la celebrazione eucaristica come il momento più importante nella vita personale e comunitaria del credente. Anche ogni concerto è vissuto come preghiera, lode al Signore e riflessione sia dagli stessi coristi sia dai fedeli che vi assistono. Attraverso quello che è il suo carisma, la realtà ecclesiale del Coro persegue così la finalità di pregare, evangelizzare e far pregare, rendendo tutti consapevoli che la domanda sul senso della nostra fede trova in Cristo l’unica vera risposta alle esigenze profonde della vita umana.


Il fine del Coro si realizza se ogni partecipante adotta atteggiamenti comuni al cammino di fede della singola persona e della comunità stessa, che diano ai suoi componenti e a chiunque venga a contatto con questa realtà un aiuto concreto per vivere da cristiani nel mondo. Ciò significa testimoniare il vangelo non solo durante le liturgie o i concerti/preghiera, ma nella vita di tutti i giorni e negli ambienti più disparati (scuola, lavoro, famiglia, luoghi ricreativi, ecc.) con spirito di servizio, nella carità, nell’umiltà, con rispetto e tolleranza, nell’amicizia e nella fraternità, nella purezza, nella correttezza e nell’accoglienza del prossimo. Il corista sia consapevole che il cristiano è chiamato a manifestare la gioia della fede e lo stupore innanzi alla bellezza del creato e dell’arte, non solo attraverso il canto, ma con tutta la propria vita.

 

 


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